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MANTOVA

DECOMMISSIONING IMPIANTI RAFFINERIA
Aperto a novembre 2022, il cantiere di Mantova presso il sito della ex Raffineria IES Italiana Servizi di Mantova, ormai da anni inattivo, è la nuova grande sfida ancora in corso per Armofer: parole chiave decommissioning, cantiere complesso, heavy duty.  Infatti, la vastità del sito, la complessità degli interventi, l’altezza degli impianti sono tutti fattori che hanno messo alla prova il Team Armofer, dai tecnci dell’ufficio Engineering per la progettazione tecnica degli interventi, ai responsabili ambientali che di concerto con ATS del territorio progettano e realizzano la bonifica degli impianti dismessi e degli eventuali residui di processo e infine i responsabili di cantiere che giorno per giorno gestiscono le attività. Il cantiere procede speditamente con la dismissione degli impianti,  il taglio del ferro e la sua valorizzazione, gli ultimi interventi di bonifica.

IL DEBUTTO DI ZEUS LIEBHERR R980 IN CANTIERE
Il cantiere è stata l’occasione per il debutto ufficiale a marzo 2023 di Zeus Liebherr 980, il nuovissimo escavatore cingolato di Armofer, tecnologia Liebherr, classe 200 ton, ovviamente in allestimento heavy duty, con un braccio da demolizione da 27 m in grado di portare una cesoia da ferro decisamente “da produzione”. La festa per l’arrivo in cantiere di Zeus è stata preceduta da un paio di settimane dedicate all’arrivo dei 9 convogli eccezionali in cui la macchina con le sue 200 ton di peso e tre bracci da demolizione è configurata. A dispetto di una mole così imponente le operazioni di montaggio sono piuttosto agevoli e non richiedono attrezzature speciali in cantiere.
Il 5 marzo alla presenza dei tecnici, dei giornalisti e di molti ospiti, la spettacolare cerimonia della “prima pinzata” per il gigante da demolizione, nuova ammiraglia della flotta rossa.

BONIFICA AMBIENTALE
Allontanare i materiali dichiarati pericolosi è il primo grande tema da affrontare in cantiere: essa, dopo attenta valutazione e analisi, precede le operazioni di smontaggio e di demolizione per tutta la durata del cantiere.
I materiali pericolosi eventualmente rinvenuti vanno documentati, trattati, movimentati, bonificati e infine conferiti in discarica autorizzata. Il tutto seguendo precise indicazioni e severe procedure di legge, sotto la sorveglianza di ATS. Stiamo parlando di materiali contenenti fibre di amianto, lane minerali e altri materiali a questi assimilabili.
Grazie alla collaborazione fra ATS, IES Italiana e Armofer, la bonifica della raffineria di Mantova è stata l’occasione per allestire un cantiere modello e “fare scuola” cioè ospitare tecnici in formazione per comprendere dal vivo in cantiere la gestione della sicurezza nelle procedure di bonifica.

Bonifica “fuori opera”: in area dedicata
La bonifica “fuori opera” avviene in un’area esterna dedicata, opportunamente allestita, nella quale vengono introdotti tutti i materiali che devono essere bonificati. In cantiere si è scelto di dedicare un piccolo edificio di servizio in muratura al centro della raffineria. Esso è stato “confinato” cioè sigillato con doppi teli in PE e colla spray e completato con due Unità di Decontaminazione. UDM ovvero Unità Decontaminazione Materiali in uscita, a 3 stadi e una UDP, Unità di Decontaminazione Personale, suddivisa in 4 stadi e completa di camera sporca, doccia, camera pulita ove il personale opportunamente addestrato e seguendo una specifica procedura sia in entrata che in uscita, si cambia, prende nuovi DPI o li lascia perché siano smaltiti/puliti, trova e/o lascia i propri indumenti personali puliti. Nella camera confinata vengono introdotti e stoccati a lotti tutti i manufatti da bonificare: valvole, guarnizioni di flange, fettucce di impianti… ne usciranno quando dichiarati da ATS perfettamente “in sicurezza” per essere definitivamente smaltiti secondo le procedure di legge.

Bonifica “in opera”: la tecnica del “glove bag”
Guarnizioni delle flange, fettucce e altro materiale coibente contenente fibre di amianto, soprattutto se in matrice friabile o visibilmente deteriorato necessita la messa in sicurezza: questi manufatti vengono bonificati “in opera”, esattamente dove si trovano, per ridurre eventuali rischi legati alla movimentazione del materiale.
Ciò viene fatto con la tecnica del “glove-bag”: un incapsulamento preventivo attorno, ma più ampio, al manufatto da bonificare. Tutti gli attrezzi necessari alla bonifica sono stati precedentemente inseriti nel glove-bag. Esso presenta due manichette attraverso le quali l’addetto inserisce le mani (come guanti, da cui il termine “glove-bag”) per la pulizia, il taglio la bonifica, l’irrorazione con miscela fissativa e l’incapsulamento all’interno di questa piccola area tenuta in depressione.
Così operando su ogni singola parte di impianto, si preparano le strutture “pulite” per la fase successiva: l’arrivo dei grandi mezzi d’opera per la demolizione meccanica.

LE DEMOLIZIONI
Le operazioni più pesanti, più ardite sono affidate alla nuovo potente mezzo da demolizione: Zeus. In cabina Andrea Cinerari
In raffineria lavora con una configurazione “da produzione”: il suo braccio più “corto” che, unito ad una prolunga da 6 m voluta da Armofer, raggiunge i 32 m operativi e un’incredibile potenza. Può montare una cesoia idraulica fino a ben 15 tonnellate per una resa produttiva incredibile e per affrontare lamiere, pipe, putrelle e altre strutture in acciaio della ex raffineria anche ad altezze molto consistenti che in genere si affrontano con taglia a caldo e smontaggi per poi demolire a terra, a piè d’opera.
Con macchine da demolizione primaria di questo calibro Armofer opta per l’eccellenza: una tecnologie in grado di coniugare produttività ed efficienza con un alto grado di sicurezza dato dal fatto che è drasticamente limitata la presenza di operai addetti alla lavorazione specifica ed è quasi del tutto esclusa la procedura di taglio a a caldo con fiamma ossiacetilenica.

SMONTAGGIO E RELOCATION INDUSTRIALE
Il cantiere di decommissioning della ex raffineria IES di Mantova affronta un nuovo capitolo: un progetto di relocation industriale che consentirà di smontare parte degli impianti della raffineria e ricollocarli in servizio in altre realtà produttive. Alcuni degli impianti, definitivamente spenti a Mantova una decina di anni fa per le strategie scelte nel nostro Paese, sono tuttavia tecnologicamente non solo funzionanti, ma in grado di offrire ancora un ottimo livello prestazionale. Armofer ha deciso quindi di intraprendere questa nuova strada del riuso invece del recupero, ovvero dello smontaggio con obiettivo relocation e rimessa in servizio altrove. Un processo lungo e complesso, che prevede la presenza di numero si partner, impome un salto di scala, portandoci al livello del mercato mondiale e offre nuovi scenari e nuovi vantaggi.
Primo fra tutti un alto livello di sostenibilità ambientale, osservando il progetto nella sua interezza.
Tutti i dettagli al 15° convegno del decommissioning presso Ecomondo a Rimini, dove Armofer porterà il progetto per discuterlo come caso di studio. Appuntamento a Rimini il 6/11/2024.

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